Tech-Telling: comunicare oltre i confini del ruolo

Di 4 Luglio 2024News
tech telling Awair per Aused

Negli anni ’90 la NASA era impegnata nel progetto del Mars Climate Orbiter, una sonda destinata a studiare il clima di Marte. I tecnici e gli ingegneri che lavoravano sul progetto utilizzavano due diversi sistemi di misura, imperiale e metrico, un dettaglio apparentemente insignificante che si rivelò disastroso. Nel momento cruciale dell’avvicinamento al pianeta rosso, il team 1 comunicò i dati di traiettoria al team 2 (responsabile della navigazione della sonda) utilizzando il sistema imperiale, ma il team 2 assunse che i dati fossero in sistema metrico. La comunicazione errata dei dati di traiettoria tra i team portò alla perdita della sonda, costando alla NASA centinaia di milioni di dollari.

Questa storia dimostra come la mancanza di una comunicazione chiara possa portare a errori costosi. Qui entra in gioco il tech-telling, una strategia di comunicazione che può colmare queste lacune e prevenire disastri simili.

Un altro esempio è quello di una grande azienda europea di retail nei primi anni 2000. Un altro esempio è quello di una grande azienda europea di retail nei primi anni 2000. Intenti a migliorare l’efficienza attraverso un nuovo sistema di gestione dell’inventario, il progetto era guidato dal Direttore Commerciale, esperto in strategia ma poco avvezzo ai dettagli tecnici. Ignorando i consigli dei tecnici di implementare un sistema di backup distribuito, l’azienda scelse una soluzione più economica basata su un singolo server. La decisione si rivelò disastrosa quando il server centrale fallì, causando enormi disagi operativi e perdite finanziarie.

Quante storie come queste abbiamo vissuto in prima persona nel corso delle nostre carriere? E quante ancora ne vivremo? Tutte condividono un problema comune: l’assenza di un ponte tra interlocutori che parlano lingue diverse. L’asimmetria di comprensione degli aspetti tecnici può generare impatti negativi su decisioni importanti per l’organizzazione.

Fortunatamente, oggi abbiamo nelle nostre mani il potere di cambiare e di scrivere storie nuove. In nostro aiuto viene la scienza della comunicazione, che ha fatto passi da gigante negli ultimi anni. Molteplici scoperte scientifiche in diverse discipline (dalle neuroscienze alla linguistica comparata, dal marketing all’antropologia evolutiva) hanno contribuito a chiarire i meccanismi della comprensione e dell’influenza. Possiamo sintetizzare queste scoperte in quattro semplici parole: “siamo fatti di storie”.

Il tech-telling rappresenta una svolta nella comunicazione tecnica. Utilizzando la narrazione, questa strategia permette di tradurre contenuti tecnici complessi in messaggi chiari e coinvolgenti, comprensibili a tutti gli stakeholder. Il tech-telling può essere utilizzato per informare ed educare, influenzare decisioni, rappresentare rischi, vendere soluzioni e riposizionare in modo strategico le funzioni tecnologiche (ICT, R&D ecc.) all’interno dell’azienda.

Grazie al tech-telling, possiamo superare tecnicismi e format obsoleti (slide faticose piene di numeri e parole, elenchi di informazioni piatti e poco ingaggianti) e rompere finalmente le barriere che ostacolano l’efficacia del nostro messaggio.

Il progetto: sviluppare le competenze di tech telling dei CIO

Il 5 e 6 giugno, presso gli spazi di Arsenalia a Milano, un gruppo di CIO e ICT Experts associati ad Aused ha incontrato Alessandra Abbondati e Francesco Tomba di Awair, per allenare la competenza del tech-telling. Con il loro aiuto, hanno imparato a:

  • Utilizzare codici comprensibili alla maggior parte delle persone;
  • Descrivere i problemi dal punto di vista dei nostri interlocutori;
  • Veicolare messaggi chiari e incisivi;
  • Sfruttare le storie nella presentazione dei nostri progetti;
  • Usare la struttura di una storia universale per persuadere gli stakeholder;
  • Dare forza a dati e fatti attraverso esempi e aneddoti;
  • Diventare abili narratori, più sicuri di sé e tranquilli.

Tutti i partecipanti si sono messi in gioco in modo aperto e collaborativo, dando prova di profonda conoscenza delle problematiche del ruolo, condividendo un desiderio autentico di lavorare sulle abilità comunicative per diventare partner strategici sempre più influenti nelle decisioni aziendali.

I nostri facilitatori, Alessandra Abbondati e Francesco Tomba, sono stati apprezzati per le capacità di comunicare i concetti in modo chiaro e coinvolgente, con toni diversi, uno stile diretto, informale e fuori dagli schemi. Le slide semplici ed efficaci e l’attenzione personale ai singoli partecipanti hanno reso l’esperienza interattiva e memorabile.

Anche se non lavoriamo alla NASA, chi di noi non ha mai sognato di fare una camminata nello spazio? Ecco, forse quella camminata già la facciamo, quando presentiamo le nostre idee a un pubblico difficile, mettendo avanti un piede dopo l’altro con un misto di timore ed eccitazione. Ogni passo che compiamo è una prova della nostra tenacia, della nostra incessante curiosità e della nostra capacità di sognare oltre i confini. Ricordiamoci sempre che, coltivando il nostro desiderio di imparare, possiamo trasformare tutti i giorni l’impossibile in realtà.

Questo articolo è stato redatto per e pubblicato in anteprima dalla rivista Aused Informa, numero 80 disponibile qui

Admin

About Admin

Commenta il post

X